9 Aprile 2011 Emanuele Bompan

Frustate e scariche elettriche Ecco i rodei della crudeltà

Emanuele Bompan da Atlantic City , foto di Camilla Minarelli

Buio pesto. Sale il volume della musica heavy metal da cardiopalma. L’area Boardwalk hall di Atlantic city è stipata di famiglie, giovani vestiti da cowboy e ex-militari in libera uscita per assistere ad “all American Rodeo”, un carosello di inseguimenti, cattura con il lazo, disarcionamenti e prove da far west. Gli spettatori divorano rumorosamente panini e bibite gassate, in trepidante attesa. Ad un certo punto si accedono i riflettori nell’arena. «It’s showtime» urla il presentatore, un rubicondo signore texano, nota figura del mondo del rodeo. In palio ci sono 56 mila dollari. Prima è il turno dei cowboys rodeo, cavallerizzi vestiti da far west che cercano di resistere pochi secondi in sella a cavalli imbizzarriti. I valletti “scaldano” gli animali con frustate e scariche elettriche, facendoli schizzare fuori dai cancelli agitatissimi e sofferenti, intenzionati a disarcionare il cavaliere.
Uno dei cavalli cade, si ferisce, il pubblico applaude; tocca al prossimo. Non si capisce la logica con cui vengono assegnati i punteggi, forse tempo di permanenza e stile. L’hard rock sale al massimo ed sopraggiunge il momento della cattura del vitelli, da atterrare con il lazo e trascinati dal cow boy per essere immobilizzati ed incaprettarti. Gli occhi del malcapitato pulsano di paura, mentre il pubblico fischia ed applaude ad uno spettacolo crudele. Di tanto in tanto intermezzi di circo e giochi insensati con gli spettatori. «Ne volete vedere ancora?» incita il presentatore. «Siii!!», risponde il pubblico, e via ancora altri 5-6 vitelli inseguiti e catturati in malo modo da machos in capello floscio, speroni e galosce di pelle. Alle spalle commenti brutali. «guada come hanno fermato quel piccolo bastardo, riferendosi a un pavido vitellino di forse un anno che schizza come una lepre cercando. La musica, le luci, l’inutile violenza, il triviale spettacolo di quasi 3 ore, giunge al suo apice con i tori. «Andate via di già, folks?» apostrofa un nerboruto omaccione della security, sorpreso della defezione. Abbiamo visto abbastanza, grazie.

Gemma Vaughan, esperta dello sfruttamento degli animali per l’associazione animalista PETA, (People for the Ethical Treatment of Animals) di Washington ci rassicura. «è un spettacolo indecente, non capisco come possa piacere». La Peta condanna severamente i rodeo. «Ogni anno in usa ci sono migliaia di Rodeo-show. Questo tipo di industria attira milioni di spettatori o che assistono ad atti di crudeltà sugli animali».

Un giro di affari di miliardi di dollari, sfruttato da corporation e associazioni pro-rodeo la come Professional Rodeo Cowboys Association (PRCA). Molti degli eventi, come sono finanziati dall’Esercito stesso in quanto i rodeo sono una grassa occasione per individua e reclutare nuove leve. Durante il rodeo viene intonato l’inno americano, si ringraziano i veterani delle guerre mentre sventola la bandiera americana. L’industria del marketing conosce bene il suo target. I cavalieri vestono giacche con il brand dei SUV “Dodge Ram”, dell’hotel Borgata, delle maglie di wrestling Tap Out. Ovunque cappelli da cowboy in vendita e brat wurst. Il sogno americano, è qui per voi.

Per i fan e rancheros, i rodeo sono parte della cultura pop americana. Il portavoce della PRCA non vede violenza nei caroselli: «Gli animali si divertono ». Forse si riferisce al fatto che in alternatica potrebbero finire direttamente in uno degli enormi impianti di alimentazione forzata per bovini del Kansas, campi di concentramento per bistecche.
Per associazioni come PETA, The American Society for the Prevention of Cruelty to Animals e American Humane Association (AHA) nei rodeo gli animali soffrono; le ferite e la morte degli animali sono conseguenze comuni. Impiegando stimolatori elettrici, fruste, cinghie, i rodeo’s man, gli addetti allo spettacolo, spingono animali docili e mansueti, terrorizzandoli e ferendoli severamente, ad assumente comportamenti aggressivi e bizzosi per soddisfare il pubblico.
I file della Peta sono pieni di notizie come queste:
“2009, Cheyenne, Wyoming: un cavallo muore dopo essersi rotto il collo durante un rodeo di monta; 2009/Calgary, Alberta, Canada: due cavalli muoiono di arresto cardiaco durante la corsa delle carovane nota comeCalgary Stampede.” E via continuando.

Il dottor C.G. Haber, un veterinario per 30 anni supervisione nella produzione della carne, ha lavorato a lungo in macelli che spesso ricevevano animali “da rodeo”. «Gli animali in molti casi avevano tante escoriazioni e ferite che le uniche aree dove la pelle era attaccata alla carne erano la testa le gambe e la pancia. Inoltre quando gli animali venivano sezionati, in vari casi era possibile rinvenire sotto la pelle escoriata 7-8 litri di sangue fuoriuscito a causa delle ferite interne.» Ossa rotte, lussazioni al collo, schiene a pezzi, molto spesso questi animali non ricevono alcune cura veterinaria, e in altri non viene somministrata una necessaria eutanasia. Secondo gli animalisti «vengono caricati feriti, in malo modo sui camion riportati alle stalle. In preda al terrore e al dolore, e di seguito direttamente al macello».

Oggi molteplici pratiche sono illegali, spiega Gemma Vaughan. «Molti stati hanno imposto dei divieti per pratiche specifiche. A Pasadena, California i rodeo sono stati aboliti del tutto. Eppure la legge federale Animal Welfare Act non offre protezione sufficiente agli animali nei rodeo, e in alcuni stati i rodeo sono esonerati della legge contro la crudeltà. Bisogna fare pressione sui politici per fermare questo scempio inumano».

Usciti dall’arena, lungo il famoso Boardwalk di Atlantic city, la camminata lungomare, un gruppo di animalisti protesta contro lo show, ma viene apostrofato in malo modo da alcuni giovani. «Qua dentro torturano gli animali, il rodeo è uno show di una crudeltà inumane», spiegano gli attivisti. «Cavolate, è la nostra tradizione e gli animali se la passano bene e porta occupazione». La querelle dura qualche minuto, poi i difensori dei rodeo lasciano perdere, convinti della propria posizione.

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